Ieri sera ho letto un post contenente questo stesso testo di Schopenauer che esorta a "selezionare" le proprie letture. Un testo meraviglioso. Incredibilmente ho notato, leggendo i commenti, che molti fraintendevano le chiarissime affermazioni del filosofo, in qualche caso anche deridendole.
Il mio intervento non vuole essere pedante ma, al contrario, è un invito (se vogliamo, quando vogliamo) a aprire gli occhi e renderci conto della meraviglia che abbiamo davanti, per non perderla.
Saltare le parole, leggere male, commentare per sentito dire, a volte, troppo spesso, ci induce, vale prima di tutto per me, a perderci la miniera d'oro che abbiamo davanti. Che sia un libro un film o un'opera d'arte. Ho cercato di commentare le singole affermazioni di S. imponendomelo come esercizio di lettura, un po' come si faceva a scuola.
I commentatori sostenevano che Schopenhauer volesse dire che non dobbiamo più leggere. Ho scritto in corsivo sotto ogni frase i miei brevi commenti in base a quanto ho capito.
"Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria.
Esatto, ineccepibile. Non ci è stato detto che ciò è negativo. Ci è stato detto che leggere è entrare nella testa di una altro per alcuni minuti.
Il furore di leggere libri della maggior parte dei dotti è una specie di fuga vacui, un fuggire dal vuoto di pensiero dei loro cervelli, che attira dentro a forza sostanza estranea: per avere pensieri devono leggerli altrove, come i corpi inanimati ricevono il movimento solo dall'esterno, mentre coloro che sono dotati di pensiero proprio sono come i corpi viventi che si muovono da sé.
Si precisa: non per tutti. "Solo per certi dotti", dove dotti si intende nel senso di eruditi, cioè che leggono molto ma non assimilano il significato profondo dei testi.
L'arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in volta il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita.
Si dice di non leggere ciò che il vasto pubblico sta leggendo, nel senso che il vasto pubblico spesso legge solo ciò che fa chiasso.
"Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato. "
Certo, non si trattiene tutto ciò che si legge, ma solo ciò che è essenziale per il nostro essere. Come il cibo. Per il resto c'è il bagno.
"Le persone che hanno passato la vita leggendo e hanno attinto sapienza dai libri somigliano a coloro che, da un gran numero di descrizioni di viaggi, hanno acquistato la conoscenza precisa di un paese. Queste persone riescono a comunicare notizie su molte cose; ma, in fondo, non hanno una conoscenza coerente, chiara e profonda circa la natura di quel paese. "
Le persone che hanno attinto la "sapienza", distinta dalla conoscenza profonda, hanno acquistato notizie su molte cose, ma non le hanno comprese in profondità.
"Sarebbe bene comprare libri, se insieme si potesse comprare il tempo per leggerli, ma di solito si scambia l'acquisto di libri per l'acquisizione del loro contenuto ".
Vero, spesso si scambia l'acquisto per l'acquisizione del contenuto, ma per acquisirlo è necessario leggerli.
Le citazioni sono state estrapolate da un sito che le ha liberamente tratte, così leggo, da "L'arte di insultare" di Schopenhauer. Tra l'altro proprio poco prima stavo scambiando due parole su un autore con un'accanita lettrice dello stesso, che non ha per nulla apprezzato il testo che io lodavo in modo particolare. Mi ha scritto che in quel libro non si nominava affatto il personaggio che citavo, che mi confondevo con qualche altro libro. Ho persino controllato, arrivando con la ricerca del tablet fino alla centesima citazione di quel personaggio nel testo. A quel punto le ho consigliato di riguardarlo e lei mi ha risposto "No, non mi è piaciuto, non lo rileggerò. Tu ti sbagli". Ora non importa a nessuno che la signora rilegga o meno il testo. L'unica cosa che mi dispiace è che si è persa per strada uno dei testi migliori del suo autore preferito, solo perché ha saltato un mucchio di pagine, l'ha "a malapena" sfogliato.
Ho citato anche questo piccolo episodio, perché mi è capitato pochi minuti prima di leggere il bellissimo testo di Schopenauer, che parla proprio dell'attenzione posta alla lettura, dell'utilità di "assorbirla" come si deve.