CONRAD
CUORE DI TENEBRA
parte 2
No,
alla fine non ho resistito, due parole le vorrei dire. Mi comporto
esattamente come Marlow, il narratore della storia: continua a ripetere
che a parole non si può spiegare, poi ci rifila due pagine, a volte
dieci pagine, di spiegazione.
Cos'è quel Kurtz, cosa rappresenta?
Cos'è quel Kurtz, cosa rappresenta?
Ho
provato a rispondere. Kurtz è esattamente quella cosa che Marlow va
cercando per sfuggire alla mediocrità della propria vita, che è la
mediocrità di tutte le vite, almeno quelle lontane da certe avventure.
Marlow parte, fugge dall'omologazione in cerca dell'avventura estrema,
che è solo uno delle tante possibilità che consentono di varcare quella
soglia che Conrad definisce la Linea d'ombra. Kurtz è la possibilità di
uscire da sé stessi, di fuggire a quello schema pre-ordinato che ci
impone di essere ciò che gli altri hanno deciso per noi. Kurtz non è un
uomo, è una metafora. Prima ancora di averlo visto, mentre ancora lo
persegue, Marlow, del suo sgangherato vaporetto, scrive,
rispettosamente:
mi aveva dato la possibilità di mettermi un po' alla prova, di scoprire quello che sapevo fare.
Poi:
Non amo il lavoro, nessuno lo ama. Ma mi piace ciò che nel lavoro si
trova: l'occasione di scoprire se stessi. La propria realtà /per se
stessi, non per gli altri/ ciò che nessun altro giungerà mai a
conoscere. Marlow già è alla ricerca, alla ricerca di un Kurtz dentro di sé, una ricerca che va condotta per se e per nessun altro.
Ancora:
Quando
ci si deve concentrare su cose di questo genere, su meri incidenti di
superficie, la realtà – la realtà, vi dico – perde consistenza. La
verità interiore è nascosta – per fortuna, per fortuna. Eppure io la
percepivo ugualmente; spesso sentivo la sua misteriosa immobilità
osservare i miei numeri da scimmia ammaestrata.
Avverte la presenza di qualcosa di grande Marlow-Conrad rimane affascinato dal lato selvaggio che intravede nella vita:
il
pensiero di una remota parentela con quel grido selvaggio e sfrenato.
Brutt'affare. Brutt'affare davvero; eppure se eravate abbastanza uomini
avreste dovuto confessare a voi stessi l'esistenza di un'eco, magari
debolissima, alla tremenda franchezza di quel chiasso, un vago sospetto
che contenesse un significato che noi – pur così lontani dalla notte dei
primordi – potevamo comprendere. E perché no? La mente umana è capace
di qualsiasi cosa – poiché racchiude in sé ogni cosa, tutto il passato e
tutto il futuro. Che cosa avevamo davanti dopotutto? Gioia, paura,
dolore, devozione, coraggio, ira – chi lo sa? – ma la verità – verità
libera dal manto del tempo. Stupore e raccapriccio lasciateli agli
sciocchi – chi è uomo sa, e riesce a guardare senza battere ciglio.
Certo è necessario essere uomo almeno quanto quelli sulla riva. Si deve
affrontare quella verità con la propria autentica sostanza – con la
propria forza innata.
Conrad
è uno di quegli autori che scrivono libri destinati ad apparire l'uno
il proseguo dell'altro. Tutti i suoi libri sono un unico libro. Il
percorso di Cuore di tenebra è lo stesso di Lord Jim e Linea d'ombra.
Una ricerca di se stesso attraverso mari, foreste, terre esotiche. Kurtz
è la linea d'ombra, e Lord Jim.
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